I GEROGLIFICI
I geroglifici erano intenzionalmente complicati: così era necessario molto tempo per imparare a leggerli e a scriverli.
Per questo chi conosceva la scrittura (lo scriba) assumeva una grandissima importanza e poteva diventare funzionario pubblico, medico o sacerdote.
Gli Egizi scrivevano usando dei segni chiamati geroglifici, i quali potevano indicare una lettera (così come avviene nel nostro alfabeto) o un'intera parola.
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L'inchiostro usato era simile al nostro colore a tempera. Veniva confezionato in blocchetti solidi mediante una colla perché liquido si sarebbe seccato rapidamente nel clima egiziano.
I colori più comuni erano il rosso e il nero.
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La penna assomigliava a un pennello sottile. Per ottenerlo si masticava l'estremità di un rametto di una canna finché le fibre diventavano come setole di un pennello. La penna, era prima intinta nell'acqua e poi strofinata sull'inchiostro solido.
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La carta si preparava con la pianta del papiro.
Si estraeva la parte interna delle canne, la più morbida, si stendevano le fibre che poi venivano intrecciate. Una volta modellato, il foglio era steso al sole a essiccare. Il papiro più lungo che si conosca raggiunge 125 metri.
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Gli egizi elaborarono una propria forma di scrittura, in seguito chiamata geroglifica.
La parola "geroglifico" deriva dal greco e significa "sacra incisione": i geroglifici erano infatti incisi o dipinti soprattutto sulle pareti dei templi e delle tombe.
Col passare del tempo i geroglifici assunsero il carattere di ideogrammi, ossia di disegni che rappresentavano non più soltanto un oggetto, ma l’idea che quell'oggetto faceva venire in mente.
Sia la scrittura pittografica, sia quella ideografica avevano però dei grossi limiti. Un grosso passo avanti si ebbe quando gli scribi sumeri ed egizi incominciarono a considerare i disegni delle loro scritture non per le cose che rappresentavano, ma per i suoni dei nomi di queste cose.
La scrittura divenne qualcosa di simile ai rebus che noi risolviamo per passatempo.
Per esprimere la parola amore, potremmo per esempio disegnare un amo e un re.
Questa scrittura sillabica, in cui ogni disegno indica il suono di una sillaba, fu la prima forma di scrittura fonetica. Era ancora una forma complicata di scrittura , riservata ai sacerdoti e agli scribi. Ma già si avvicinava all’idea di un alfabeto , per la cui invenzioni però sarebbero dovuti passare altri tremila anni.
SCRIVI IL TUO NOME IN GEROGLIFICO
I geroglifici erano segni che furono inventati intorno al 5000 a.C.
Si leggevano sempre dall'alto al basso e da sinistra a destra, o viceversa a seconda di dove indicano i simboli e senza punteggiatura.
Nel 1799 a Rosetta, nel delta del Nilo, fu trovata dall'archeologo francese Champollion una grande stele. In essa vi erano 700 simboli scritti in tre lingue: geroglifico, demotico e greco. Fu proprio confrontando le tre versioni che la scrittura potè essere decodificata.
I geroglifici non erano messi in ordine alfabetico, ma venivano raggruppati in ordine i suoni, oggetti e azioni.
Quando i Greci invasero l'Egitto trovarono sulle mura della città e dei templi diverse incisioni in geroglifico, che nella lingua greca significa scrittura degli dei.
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BUONA VISIONE!
che forza i nomi in geroglifici
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